Menopausa e osteoporosi

Osteoporosi: cause e prevenzione in vista della menopausa

13.02.2018
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L’osteoporosi è una patologia che colpisce alcune donne in menopausa. Una problematica che si può prevenire seguendo alcuni suggerimenti utili ed essenziali.

Vediamoli insieme.

Cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una patologia in cui le ossa diventano porose e deboli. Il termine osteoporosi significa infatti ossa porose. Tale problematica è caratterizzata da una perdita di massa ossea e diminuzione del contenuto minerale di calcio in essa contenuto.

Al microscopio il tessuto osseo sano presenta una particolare maglia a nido d’ape. In caso di osteoporosi lo spazio dei nidi risulta allargato, rendendo così l’osso più debole in quanto risulta maggiormente cavo.

L’osteoporosi si manifesta quando il normale e fisiologico riassorbimento osseo non viene più bilanciato da una sufficiente produzione del tessuto in questione. Le ossa divengono in tal modo fragili e maggiormente soggette a frattura, come risultato della diminuzione della densità e cambiamento della loro micro architettura.

Il tessuto osseo, nello specifico, è composto da una parte minerale, principalmente calcio, ma anche fosforo, magnesio, silicio e zinco, e una matrice proteica, costituita principalmente da collagene. In presenza di osteoporosi risultano alterate sia la componente minerale che proteica.

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L’osteoporosi si manifesta quando il normale riassorbimento osseo non viene più bilanciato da una sufficiente produzione di tessuto osseo.

L’osteoporosi è caratterizzata da un decorso lento e silenzioso, ovvero si sviluppa “in sordina” e si manifesta con sintomi tipici come il dolore, la suscettibilità alle fratture e la diminuzione di altezza, quando la perdita di densità ossea ha già raggiunto livelli importanti, circa il 30%.

Si è infatti evidenziato che la perdita di densità ossea spesso inizia intorno ai 30 anni e i primi sintomi si manifestano però intorno ai 40 anni. Una moderata perdita di densità ossea è comunque normale con l’avanzare dell’età e il fisiologico invecchiamento e non è da imputarsi alla osteoporosi.

Durante la menopausa comunque per alcune donne tale perdita aumenta in modo consistente favorendo l’insorgenza dell’osteoporosi.

Perché in menopausa siamo maggiormente soggette a questa patologia?

La forza delle nostre ossa si fonda sull’equilibrio di due processi: la formazione ossea e il riassorbimento. In generale, sia per l’uomo sia per la donna, dopo i 45 anni, questo equilibrio si sbilancia a favore del riassorbimento, per cui le ossa diventano più sottili e più fragili.

Nella donna, con il sopraggiungere della menopausa, questo sbilanciamento diventa ancora più accentuato: in questa fase della vita, con il calo degli estrogeni che agisce sull’assorbimento di calcio, la densità delle ossa e la composizione dei tessuti molli cominciano a cambiare: la prima diminuendo notevolmente, la seconda perdendo sempre più le sue proprietà elastiche.

Gli estrogeni svolgono infatti un ruolo centrale nella formazione e mantenimento del tessuto osseo, ad esempio:

  • promuovono il riassorbimento del calcio a livello renale
  • favoriscono la conversione della vitamina D e il conseguente assorbimento intestinale del calcio stesso
  • incrementano la sintesi di calcitonina

Una loro carenza, invece, stimola una maggiore attività degli osteoclasti (cellule deputate al disassemblaggio del tessuto osseo) e un aumentato riassorbimento.

Donne più a rischio di osteoporosi

Il rischio di osteoporosi per le donne risulta 4 volte superiore a quello degli uomini. Negli uomini la quantità di calcio di partenza è generalmente superiore e, inoltre, la perdita di densità ossea avviene più lentamente.

Per le donne, invece, oltre l’influenza negativa delle alterazioni ormonali della menopausa, sulla struttura e fisiologia dell’osso, è di rilevante importanza la massa ossea con cui si arriva alla menopausa, perché funge da protezione nei confronti della perdita ossea post-menopausale.

Altri fattori che possono favorire l’osteoporosi sono:

  • alimentazione carente di nutrienti essenziali per la costruzione dell’osso
  • mancanza di esercizio fisico
  • assunzione di farmaci (corticosteroidi) distruttivi per l’osso
  • uso di alcool, caffeina, nicotina e zucchero

È possibile prevenire l’osteoporosi in menopausa?

La prevenzione, in questo caso, è l’arma migliore. Gli studi hanno evidenziato che alcuni cambiamenti dello stile di vita, come praticare una regolare attività fisica, un’alimentazione attenta e un’integrazione nutrizionale, aiutano a prevenire losteoporosi e a prepararsi ad affrontare, nel migliore dei modi, anche altri sintomi legati alla menopausa.

In particolare, una costante attività fisica associata a una dieta mirata, permetterà di rafforzare l’apparato muscolare e sopperire in parte alla maggiore fragilità ossea.

Più precisamente, dal momento che la demineralizzazione ossea è alla base dello sviluppo anche precoce dell’osteoporosi, è importante contrastarla apportando nella dieta la giusta quantità di minerali, quali calcio (contenuto in grandi quantità in latte e derivati) e vitamine (A, C, D contenute soprattutto in frutta e verdura). Una carenza di quest’ultime può, inoltre, essere responsabile di alterazioni a livello osseo e cartilagineo.

Importantissima poi, è l’esposizione alla luce solare per favorire la sintesi della vitamina D.

Vitamina D, essenziale per le ossa di ogni età!

Negli ultimi anni si è evidenziata una sempre maggiore carenza di vitamina D a livello globale a tutte le età, un problema che vede la comunità scientifica impegnata in diversi studi e discussioni.

La vitamina D è nello specifico essenziale per le ossa in quanto ne regola il turnover a diversi livelli favorendo un’adeguata mineralizzazione dello scheletro attraverso il controllo, ad esempio, dell’assorbimento e della disponibilità di calcio e fosforo.

L’uomo produce la maggior parte della vitamina D di cui ha bisogno principalmente esponendosi al sole. Inoltre una piccola quota di vitamina D la assumiamo mangiando i cibi che la contengono.

Le principali fonti alimentari di vitamina D sono l’olio di fegato di merluzzo e i pesci grassi (salmone, aringa, ecc.) ricchi in Omega 3 ed in quantità molto più piccole le uova, i cereali e i latticini.

Generalmente si attribuisce la carenza diffusa di vitamina D alla minor esposizione al sole della popolazione e, allo stesso tempo, a un’esposizione controllata che, se da una parte vuole proteggere dai danni del sole, dall’altra incide negativamente sulla sintesi di vitamina D fisiologica.

In passato, l'esposizione al sole durante i mesi estivi garantiva la vitamina D necessaria per un anno.

Il controllo costante dei livelli di vitamina D nella donna dopo i 30 anni è considerato importante per prevenire l’osteoporosi a 50 anni. La carenza di vitamina D infatti può essere risolta con l’integrazione della stessa secondo prescrizione medica.

Il tuo miglior alleato è la prevenzione

Abbiamo visto come uno stile di vita e un’alimentazione volte alla prevenzione dell’osteoporosi sono essenziali per la salute delle nostre ossa in menopausa. Inoltre, anche il controllo dei livelli di vitamina D è fondamentale fin dai 30 anni per arrivare alla menopausa con un tessuto osseo sano.

Infine, ci sono alcuni specifici esami che possono aiutarci a conoscere lo stato di salute delle nostre ossa in menopausa. Leggi quest’articolo per ulteriori approfondimenti.

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