Perdita di memoria: occhio alla menopausa!

13.02.2018
La buona memoria di noi donne, con l'avvento della menopausa, entra in crisi. Ma perché accade ciò? Scopriamolo insieme.
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È proprio vero: una donna non dimentica.

Ebbene sì, come in molte abbiamo sempre pensato, le donne hanno una memoria migliore di quella degli uomini.

A rivelarlo è una ricerca condotta su un campione di 212 persone di entrambi i sessi, di età compresa tra i 45 e i 55 anni.

Secondo lo studio, però, la buona memoria femminile entra improvvisamente in crisi con la menopausa. Ma vediamo nel dettaglio perché.

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In menopausa la memoria viene compromessa dal calo di estrogeni. Combatti questa condizione tenendo la mente sempre ben allenata!

I risultati della ricerca

Lo studio è stato condotto presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston e le conclusioni sono state pubblicate in un articolo su “Menopause”, la rivista della North American Menopause Society (Nams).

Le donne e gli uomini coinvolti nello studio hanno svolto una serie di test di memoria e funzioni cognitive, che hanno analizzato vari aspetti della memoria: le funzioni esecutive, i processi semantici, l’intelligenza verbale, la memoria a breve termine, quella associativa, quella episodica e così via.

Dai risultati, è emerso che le donne sono superiori agli uomini per capacità mnemonica, sia che si tratti di ricordare episodi del passato sia che si tratti di recepire nuove informazioni. Questo, relativamente a donne in pre-menopausa e peri-menopausa (vicine ma non ancora in menopausa).

Nel caso di donne già in menopausa, invece, la situazione è diversa.

In quel caso, gli uomini e le donne più giovani eseguono le performance migliori, soprattutto per quanto riguarda la memoria a breve termine e la capacità di memorizzare nuove informazioni (sono salvi, invece, i ricordi del passato).

Con l’ingresso nella menopausa, infatti, inizia una progressiva diminuzione della memoria, dovuta – eh sì, il motivo è sempre quello – al calo degli estrogeni.

Questi ormoni, infatti, sono coinvolti nel funzionamento dei principali neurotrasmettitori del cervello, che regolano l’umore, le capacità cognitive e la capacità di gestire lo stress.

Esercitiamo la nostra memoria… ecco qualche consiglio

Ma non disperiamo! Anche se incominciamo a notare che la nostra memoria non è più quella di una volta, dobbiamo reagire.

In fondo siamo state sempre bravissime a ricordarci compleanni, anniversari, appuntamenti di lavoro, impegni dei figli… Se, adesso, ogni tanto, si crea un po’ di confusione, concediamocela e proviamo a rimediare con gli strumenti che abbiamo a disposizione.

Il modo migliore per contrastare il declino cognitivo è tenere impegnato il cervello, in modo da aumentarne le connessioni e le reti neurali.

Attività come le parole crociate, il sudoku, gli scacchi, ma anche semplicemente la lettura e la scrittura costituiscono un’ottima ginnastica mentale da poter praticare in qualsiasi momento. Senza dimenticare l’importanza della ginnastica vera e propria.

Lo sport, infatti, stimola la neurogenesi cerebrale e può portare benefici direttamente all’ippocampo, una parte del cervello che svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale.

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