Partiamo dal principio: cosa si intende per andropausa?
L’andropausa è una condizione di graduale calo delle funzioni della gonade maschile, che inizia a produrre meno ormoni androgeni, soprattutto testosterone, ma anche androstenedione e deidroepiandrosterone.
L’invecchiamento fisiologico è la causa principale del calo di produzione di questi ormoni maschili – circa lo 0,8% in meno dopo i 50 anni di età - ma questo processo naturale può essere accelerato anche da altri fattori.
Tra le principali patologie responsabili troviamo:
Molto spesso l’andropausa maschile viene accomunata alla menopausa femminile ma, anche se per entrambe il fattore età è decisivo, difficilmente possono essere paragonate.
Il motivo è semplice: mentre la totalità delle donne entra in menopausa sulla soglia dei 50 anni perché le gonadi femminili (le ovaie) non producono più ovociti e ormoni estrogeni, solo il 2% degli uomini, sia adulti che anziani, vengono colpiti dall’andropausa
Infatti, nella grande maggioranza dei casi, le gonadi maschili (i testicoli) continuano a produrre significative – anche se fisiologicamente in calo con il passare degli anni - quantità di ormoni e spermatozoi per tutta la vita.
Come capire, allora, se si è andropausa? Per avere una conferma - per calcolare cioè la quantità di ormoni presenti - è indispensabile effettuare un prelievo del sangue.
Il limite che identifica l’andropausa è quello che rileva valori di testosterone sotto i 280 ng/dl.
Ma quali sono i sintomi dell’andropausa?
Quelli più comuni riguardano la sfera sessuale, con calo del desiderio, riduzione delle erezioni al mattino e aumento dei casi di disfunzione erettile.
Ci sono altri sintomi causati dall’andropausa che, invece, colpiscono il sistema cardiocircolatorio e nervoso, provocando insonnia e un aumento della sudorazione.
Altri sintomi sono poi i cambiamenti fisici come:
Uno dei sintomi più comuni dell’andropausa, associabile in questo caso alla menopausa femminile, è quello delle vampate di calore, normalmente accompagnate a una sudorazione notevole e a un aumento dei battiti cardiaci.
Queste ondate di calore colpiscono soprattutto la parte superiore del corpo, il viso, il collo o il petto.
Durano, a seconda dei soggetti coinvolti e dalle loro condizioni, anche diversi minuti e possono arrivare anche durante il riposo notturno.
Le vampate insorgono più spesso in soggetti in andropausa che hanno anche altre patologie gravi, come un tumore alla prostata o ai testicoli, oppure che sono sottoposti a terapia ormonale androgeno-soppressiva.
In alcuni casi, le vampate di calore in andropausa sono associabili a terapie farmacologiche o a gravi infezioni.
Abbiamo visto come l’andropausa si manifesta verso i 50 anni di età. A volte, tuttavia, i livelli di testosterone possono diminuire già molto prima: in questi casi, si parla di andropausa precoce o prematura.
Questa patologia può essere provocata da fattori psicologici, ad esempio:
Per attenuare i sintomi dell’andropausa maschile esistono rimedi naturali molto efficaci.
Come prima cosa è fondamentale adottare un’alimentazione sana e un corretto stile di vita, che contempli esercizio fisico quotidiano ed eviti il più possibile la sedentarietà.
È necessario, inoltre, evitare il fumo e l’alcol, che hanno effetti negativi sulla salute del sistema cardiovascolare, neurologico e sul metabolismo del fegato.
Se questi rimedi naturali per limitare i disturbi causati dall’andropausa maschile non dovessero bastare, su consiglio del proprio Medico o Andrologo, si può ricorrere ad una terapia ormonale che utilizza dei sostitutivi del testosterone per bilanciare il calo naturale di produzione delle gonadi.
Viene somministrata per via intramuscolare nei soggetti più giovani, e per via cutanea nei soggetti adulti o anziani.
Tuttavia, proprio come accade per la terapia ormonale sostitutiva seguita dalle donne in menopausa, questa terapia può avere effetti negativi sulla salute generale.
I potenziali rischi dell’assunzione di testosterone riguardano il possibile insorgere di un tumore alla prostata e altre malattie cardiovascolari, oltre a effetti collaterali come impotenza e infertilità.
Proprio per questo motivo, gli uomini che seguono una terapia ormonale devono effettuare esami frequenti per valutare la salute della prostata e i livelli di emoglobina, colesterolo e testosterone.