L’alcol è presente nella vita di uomini e donne ormai da moltissimo tempo e sembra che non ci sia nessuna intenzione di voler rinunciare al consumo di bevande alcoliche.
D’altronde, bere bevande alcoliche contribuisce alla convivialità e facilita le relazioni.
Tuttavia, l’alcol non è solo un elemento aggregante, perché il suo consumo aumenta la produzione di endorfine, sostanze chimiche che provocano sensazioni piacevoli che ci fanno stare bene, così come quando mangiamo o facciamo l’amore.
Se proprio non vogliamo rinunciare a questo piacere della vita, è importante conoscere gli effetti che questa sostanza provoca al nostro organismo, soprattutto per le donne in menopausa, e adottare un consumo responsabile che sia moderato e consapevole, insieme ad uno stile di vita adeguato.
Nonostante l’alcol non sia una sostanza amica del nostro organismo, il corpo umano è dotato di una serie di enzimi in grado di scomporre l’alcol e permettere al corpo di espellerlo.
Una nuova ricerca da parte di un gruppo internazionale di scienziati, pubblicata sulla rivista “Alcoholism: Clinical and Experimental Research”, mostra che le donne hanno una resistenza all’alcol inferiore a quella degli uomini.
Lo studio, inoltre, evidenzia come il problema possa essere di natura genetica, a causa di una scarsità di enzimi presenti nella donna deputati a metabolizzare l’alcol.
Il consumo di alcol in dosi elevate può avere diversi effetti collaterali perché danneggia il fegato e molti altri organi, e in particolare nelle donne adulte può interferire con la produzione degli ormoni sessuali e femminili causando una riduzione della fertilità, irregolarità nel ciclo, assenza di ovulazione e menopausa precoce.
Inoltre, sembra che il consumo di alcol possa influenzare la fragilità delle ossa, esponendo le donne in menopausa a un rischio maggiore di osteoporosi, e può inoltre peggiorare o accelerare la degenerazione cognitiva.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che le donne in menopausa spesso possono assumere delle terapie farmacologiche, ed è risaputo come l’alcol può interferire con alcuni farmaci e alterare negativamente il già complesso equilibrio ormonale.
Un rischio ancora maggiore, poi, si corre quando i farmaci assunti sono sedativi, tranquillanti o ansiolitici, perché l’interazione tra alcol e farmaci di questo tipo risulta estremamente pericolosa.
Il consumo anche moderato di alcol può incrementare il rischio di tumore al seno.
La menopausa è un passaggio fisiologico della vita di ogni donna ed è caratterizzato da importanti cambiamenti ormonali che influenzano lo stile di vita.
Ecco perché è importante durante questo periodo porre maggiore attenzione ad una vita sana, che preveda un’alimentazione equilibrata e un’attività fisica quotidiana, così da ridurre i disagi tipici di questo passaggio.
Un consumo moderato e responsabile di alcol è quindi compatibile con la vita di una donna in menopausa, a patto che non rientri in nessuna delle categorie a rischio.
Le linee guida nutrizionali raccomandano ad una donna adulta e in buona salute e per le persone oltre i 65 anni, di non superare il consumo giornaliero di 1 unità alcolica.
L’unità alcolica è di 12 grammi di alcol puro, che corrisponde a circa un bicchiere di vino o a una lattina di birra di media gradazione, o a un bicchierino di superalcolico.
Se si decide di bere alcol responsabilmente (anche in menopausa), è preferibile scegliere bevande a bassa gradazione alcolica, da assumere durante i pasti così da non incidere troppo sul giro vita delle donne.
Ricorda, in menopausa il metabolismo tende a rallentare e ogni grammo di alcol apporta circa 7 Kcal, nessun nutriente e solo energia; si parla quindi di calorie vuote, cioè povere di vitamine, sali minerali e antiossidanti, che risultano poco salutari e contribuiscono a far ingrassare.
Abbiamo visto che consumare alcol in menopausa, se non ci sono controindicazioni mediche, è possibile. L’importante è farlo sempre nelle dosi giuste, senza esagerazioni per evitare spiacevoli conseguenze sul nostro benessere!