probiotici da scegliere in menopausa

Probiotici in menopausa: quali scegliere?

24.01.2019
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Il nostro intestino è colonizzato da una popolazione di microrganismi, o microbiota, che vive in stretta simbiosi con noi in un rapporto di convivenza vantaggioso per entrambi.

I microrganismi intestinali sfruttano l’ambiente intestinale umano perché favorevole alla loro vita e si nutrono di quello che noi mangiamo.

Allo stesso modo, luomo ricava energia e nutrienti utili dai processi fermentativi attivati dai batteri amici che, in aggiunta, favoriscono anche il trofismo, la struttura e le funzioni fisiologiche della membrana intestinale.

Una relazione, quindi, di grande “amicizia” e reciproco “aiuto” che si basa su un equilibrio fortemente influenzato da quello che si mangia, abitudini di vita, genetica, utilizzo di alcuni farmaci e, in particolare, l’età.

Le donne dopo i 40 anni, poi, devono anche considerare l’influenza sulla composizione della microflora intestinale delle alterazioni ormonali che precedono la menopausa e all’assenza di estrogeni dopo.

Fortunatamente, sono disponibili diverse formulazioni di probiotici, prebiotici o combinazioni di entrambi utili per sostenere il ri-equilibrio della flora batterica intestinale.

Vedremo, quindi, come potrebbe cambiare la composizione della microflora intestinale per le donne in pre e post menopausa e quali probiotici scegliere per riequilibrare al meglio l’ambiente intestinale e non solo.

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#Menopausa: dopo i 40 anni, noi donne dobbiamo ri-equilibrare la flora batterica intestinale. Come? Grazie ai probiotici!

La flora batterica e le sue funzioni

Il nostro intestino ospita uno degli ecosistemi microbici più popolati: il nostro microbiota, noto anche come flora o microflora batterica intestinale.

La flora intestinale conta, infatti, una popolazione di miliardi di microrganismi che si insediano nel nostro intestino fin dai primi giorni di vita.

Tale popolazione di microrganismi è formata, principalmente, da batteri amici ma anche da potenziali ospiti patogeni.

In particolare i primi, ovvero Lattobacilli e Bifidobacteria, sono molto più numerosi e tengono fortemente sotto controllo i secondi, ovvero Enterococchi, Coliformi, Clostridium perfringens, Clostridium difficile, Escherichia coli, lieviti, Proteus sp. e Veillonella, presenti in piccolissime percentuali.

Quando Lattobacilli e Bifidobatteri diminuiscono in quantità elevata, ad esempio a causa di una diarrea acuta o di una terapia antibiotica, lintestino è più sensibile non solo a potenziali patogeni esterni ma anche ad alcuni dei microrganismi autoctoni citati che possono arrivare a causare anche problematiche importanti.

Quando Lattobacilli e Bifidobatteri diminuiscono in quantità elevata, l’intestino è più sensibile.

Difesa verso i microrganismi esterni e anche interni

L’intestino è la prima linea di difesa del nostro organismo e i microrganismi amici che compongono la nostra flora batterica potrebbero essere direttamente coinvolti nella lotta contro gli agenti patogeni esterni.

In pratica, si pensa che rappresentino una linea di resistenza essenziale alla colonizzazione di patogeni esterni e, inoltre, assicurano un pH nei vari tratti intestinali che impedisce il loro attecchimento.

L’equilibrio della composizione della flora intestinale “tiene a bada” anche i potenziali patogeni che vivono nel nostro intestino.

La popolazione microbica intestinale è data da un insieme di microrganismi che se convivono in un determinato equilibrio contribuiscono allo stato di salute dellospite. Tutto ciò avviene grazie al controllo che ciascuna specie esercita sullo sviluppo dell’altra garantendo funzioni essenziali per l’ospite.

Funzioni metaboliche

I batteri amici sono principalmente coinvolti nel metabolismo di Vitamina B12 e di Vitamina K e regolano anche l’assorbimento di Calcio, Magnesio e Ferro. Inoltre, i Bifidobatteri nel colon svolgono un ruolo molto importante nel metabolismo di alcuni nutrienti.

Attraverso la fermentazione dei residui non digeribili permettono il recupero di energia e sostanze che possono essere utilizzate dal nostro organismo. In particolare, dalla fermentazione dei carboidrati non digeribili (polisaccaridi, cellulose, emicellulose, amidi, inulina, pectine, gomme) i batteri amici favoriscono la formazione di acidi grassi a corta catena (SCFA) e gas.

Tra gli SFCA il butirrato rappresenta una fonte di energia molto importante per lepitelio intestinale, mentre l’acetato e il propionato vengono assorbiti e utilizzati per metabolizzare il glucosio.

Funzione trofica

La microflora intestinale in equilibrio si è dimostrata essenziale per il sostegno della normale struttura e funzione della mucosa e anche della funzionalità del suo sistema immunitario.

Identikit dei Probiotici

Ognuno di noi presenta la sua caratteristica microflora batterica che ci distingue rispetto agli altri, principalmente in base alla quantità e al tipo di microrganismi che la compongono.

Tali caratteristiche, infatti, dipendono dalla genetica, e in particolare il numero e il tipo sembrerebbe essere particolarmente condizionato da quelli materni, e da una componente probabilistica.

Allo stesso modo, crescendo, la microflora dell’adulto può variare in base all’alimentazione, all’utilizzo di alcuni farmaci come gli antibiotici e all’incidenza di diarrea acuta o infezioni intestinali.

Se nel neonato, ad esempio, i Bifidobatteri costituiscono circa il 99% della microflora intestinale, nell’adulto gli equilibri iniziano a stabilizzarsi in percentuali diverse e comunque sempre a favore di Bifidobatteri e Lattobacilli.

Con l’avanzare dell’età, però, il numero dei Bifidobatteri decresce, mentre aumenta quello di Lattobacilli, di Clostridium perfringens, coliformi ed enterococchi.

Nello specifico, i livelli di Bifidobatteri e Lattobacilli nei soggetti anziani sono più bassi rispetto ai giovani adulti sani.

Per favorire l’equilibrio della flora batterica sono disponibili i probiotici, ovvero microrganismi vitali amici del nostro intestino. Affinché un microrganismo possa essere definito un probiotico deve rispondere ad alcuni parametri.

  • Devono essere normali componenti della microflora dell’intestino umano in condizioni di salute
  • Devono essere assolutamente sicuri per l’impiego nell’uomo
  • Devono essere attivi e vitali nell’ambientale intestinale
  • Devono essere resistente ad un basso pH, al succo gastrico, alla bile ed al succo pancreatico
  • Devono essere in grado di persistere e sopravvivere, almeno temporaneamente, nell’intestino umano
  • Devono migliorare e stabilizzare la funzione di barriera intestinale
  • Devono essere in grado di aderire alla parete intestinale per favorirne la colonizzazione

I principali probiotici disponibili sono i Bifidobatteri e i Lattobacilli. Vediamo, quindi, quali probiotici sono utili alla donna in menopausa in base alle variazioni tipiche della sua flora intestinale.

Quali probiotici usare?

Abbiamo visto che con l’avanzare dell’età diminuiscono fisiologicamente Bifidobatteri e poi i Lattobacilli.

Nell’anziano, tale cambiamento è associato a una maggior tendenza alla disbiosi, ovvero ad alterazioni della flora batterica che favoriscono in generale gonfiore addominale, stitichezza, difficoltà di digestione e alterazioni nellassorbimento dei nutrienti.

La donna in pre e in post menopausa si trova spesso a dover gestire la disbiosi intestinale dovuta al fisiologico cambiamento della flora intestinale con l’età.

Allo stesso tempo, potrebbe essere soggetta anche a specifiche problematiche, in particolare vaginali e metaboliche, che si pensa possano essere correlate o associate, non solo alle alterazioni ormonali tipiche della menopausa, ma anche all’influenza della diminuzione o assenza di estrogeni sulla composizione della flora batterica.

In particolare, gli squilibri prima e lassenza di estrogeni dopo la menopausa sembrerebbero modificare la composizione della flora intestinale.

Tali modifiche sarebbero collegate a problematiche tipiche della donna in menopausa per le quali l’utilizzo di probiotici adatti diventa un utile consiglio.

La diminuzione di Bifidobatteri e di Lattobacilli favorisce gonfiore addominale, meteorismo e difficoltà digestive e sembrerebbe essere associata sia all’età sia alla diminuzione e/o assenza di estrogeni con la menopausa.

Disbiosi con gonfiore addominale, difficoltà nella digestione e stitichezza

Le donne, prima e dopo la menopausa, sembrano, infatti, essere maggiormente colpite da tali problemi. L’utilizzo di probiotici a base di Bifidobatteri, in particolare, può essere di beneficio perché colonizzano tutto il tratto intestinale.

La microflora vaginale sana è costituita principalmente da Lattobacilli che producono acido lattico favorendo un pH ottimale nella lotta contro potenziali agenti patogeni.

Maggior tendenza alle infezioni vaginali

Sembrerebbe che gli estrogeni favoriscano tale colonizzazione, tanto che la loro assenza nelle donne in post menopausa è associata proprio alla diminuzione dei Lattobacilli, all’aumento del pH intravaginale e al conseguente aumento della presenza di microrganismi dannosi, come Enterobacter, Escherichia coli, Candida e Gardnerella.

In tal caso, può essere utile l’utilizzo di probiotici Lactobacillus spp. che si sono dimostrati utili nel prevenire e nell’impedire la crescita a livello vaginale di Enterobacteria, Escherichia coli, Candida e Gardnerella vaginalis.

Le alterazioni della microflora intestinale sono associate ad alterazioni del metabolismo e dell’assorbimento di taluni nutrienti.

Disequilibri metabolici: obesità e non solo

In particolare, si sta valutando se tali alterazioni favoriscano l’obesità interferendo con il fisiologico metabolismo di carboidrati, grassi e proteine o l’osteoporosi in seguito a deficit funzionali del meccanismo di assorbimento del Calcio.

Anche in questo caso possono essere di beneficio formulazioni di probiotici contenenti Bifidobatteri in associazione a Lattobacilli. In particolare alcune evidenze consigliano Bifidobaterium lactis, Lactobacillus helveticus e Lactobacillus reuteri.

Infine, è stato evidenziato che una microflora intestinale sana è essenziale per l’attività degli isoflavoni della Soia o del Trifoglio rosso.

Una flora batterica funzionale è essenziale per l’azione degli isoflavoni

In particolare, gli isoflavoni in natura sono presenti in forma glicata, ovvero legati a una molecola di zucchero. La loro forma attiva, però, è costituita dall’aglicone, ovvero la molecola libera da zuccheri.

Si è evidenziato che tali residui zuccherini vengono eliminati al momento dell’assorbimento degli isoflavoni che così arrivano nel torrente sanguigno aglicati e attivi.

Lattivazione degli isoflavoni viene proprio mediata dai batteri della flora intestinale. Quindi, l’integrazione di probiotici, in particolare Bifidobatteri e Lattobacilli, è essenziale in donne oltre i 45 anni con problemi di disbiosi che devono iniziare il trattamento con isoflavoni.

La composizione della flora intestinale con l’età tende fisiologicamente a mutare.

Tale tendenza sembrerebbe essere particolarmente evidente nelle donne sopra i 40-45 anni, anche a causa delle alterazioni ormonali prima e all’assenza di estrogeni dopo la menopausa.

L’integrazione di probiotici rappresenta, quindi, un utile consiglio per mantenere lequilibrio della flora intestinale e le sue fisiologiche funzionalità, diventando essenziale per le donne che utilizzano gli isoflavoni della Soia o di Trifoglio rosso.

Abbiamo visto come la scelta di probiotici adatti alle proprie esigenze diventa un ulteriore supporto utile per una menopausa in salute!

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