menopausa e cimicifuga

Cimicifuga: un alleato contro i disturbi della menopausa

16.05.2018
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La Cimicifuga racemosa è una pianta tradizionalmente utilizzata dalle popolazioni indigene americane come rimedio per i sintomi della menopausa. Negli ultimi decenni questa pianta è stata oggetto di studi da parte della comunità scientifica e i risultati raggiunti ne confermano l’utilità come coadiuvante nel contrastare i disturbi della menopausa.

La Cimicifuga ha acquisito a tutti gli effetti una sua valenza scientifica: da discusso rimedio popolare in passato, oggi è un supporto riconosciuto a livello internazionale.

Conosciamo insieme la Cimicifuga racemosa per capire come, quando e perché può essere utile per favorire il contrasto dei disturbi della menopausa.

La cimicifuga è un alleato prezioso per combattere i disturbi della menopausa.

Storia in breve della Cimicifuga racemosa

La Cimicifuga racemosa (L.) Nutt., o Actea racemosa, nota semplicemente come Cimicifuga, è una pianta della famiglia delle Ranunculaceae, originaria del Nord America, Canada, e degli Stati Uniti orientali, che attualmente viene coltivata anche in Europa.

Nello specifico, si tratta di una pianta erbacea perenne, alta fino a 1,5 m, caratterizzata da grandi foglie e da piccoli fiori bianchi, comunemente chiamata anche “erba delle donne”.

Il nome popolare rispecchia la sua tradizione d’uso come rimedio per le problematiche femminili, in particolare, in presenza di alterazioni del ciclo mestruale o dei disturbi tipici della menopausa, non solo vampate di calore e sudorazioni notturne ma anche disturbi del sonno e irritabilità.

La storia dell’utilizzo della Cimicifuga risale agli Indiani dAmerica che furono tra i primi a indicare i benefici del suo utilizzo come medicamento nelle problematiche femminili, ma anche nei reumatismi e nelle problematiche renali.

Nel 1830 la Cimicifuga ottenne il primo riconoscimento ufficiale, entrando nella Farmacopea Americana con il nome di Black snakeroot (o radice di serpente), come rimedio per i reumatismi o le malattie del sistema nervoso.

In Europa, invece, si deve aspettare fino al 1956, quando in Germania vengono introdotti i primi prodotti a base di estratto secco di Cimicifuga in capsule, indicati per contrastare i sintomi menopausali.

Solo però a metà degli anni Ottanta ebbe inizio un’approfondita ricerca sull’utilizzo della pianta in menopausa.

Da allora, sono stati pubblicati numerosi studi scientifici sulla Cimicifuga, anche osservazionali e clinici, focalizzati principalmente sulla comprensione della sua efficacia, sull’individuazione dei componenti attivi e sulla compressione del meccanismo dazione alla base del contrasto dei sintomi della menopausa.

Cimicifuga: estratto, composizione, meccanismo d’azione ed efficacia

L’estratto secco di Cimicifuga si ottiene dalla radice. I componenti più significativi della pianta sono i glicosidi triterpenici (acteina, 27-deossiacteina, cimifugoside), gli acidi fenolici (caffeico, fukinolico ed isoferulico), gli alcaloidi chinolizidinici (citisina, metilcitisina), i flavonoidi e le resine (cimicifugina) per un 15-20%.

La presenza di formonetina, un fitoestriogeno, è ancora dibattuta. Molto interesse invece è stato posto sul composto N-ω-metilserotonina, isolato in concentrazioni bassissime.

Il meccanismo d’azione non è ancora ben chiaro, anche se gli studi più recenti sembrano evidenziare un’attività a livello cerebrale.

Nello specifico, hanno evidenziato come il fitocomplesso della Cimicifuga, ovvero tutta la pianta nel suo complesso, e alcuni composti specifici sembrino “collaborarenel contrastare i diversi sintomi del climaterio, regolando le concentrazioni di specifiche sostanze presenti nel cervello (coinvolte nella regolazione della via della Dopamina, della Serotonina, GABA-ergica e µ-oppioide) che vengono “scombussolate” dalle alterazioni ormonali tipiche della menopausa.

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La #Cimicifuga riduce i sintomi climaterici, come vampate di calore, insonnia e ansia.

Tali alterazioni a livello cerebrale sono legate all’insorgenza dei sintomi tipici di questa fase della vita.

Ad esempio, ricordiamo che alterazioni nella concentrazione di Serotonina, il neurotrasmettitore del buon umore, e Noradrenalina, non solo favoriscono ansia, irritabilità e tendenza alla depressione nelle donne in menopausa, ma possono essere associate ad anomalie della termoregolazione corporea, favorendo l’insorgere di vampate di calore e sudorazioni notturne, così come un aumentato appetito.

Studi recenti ascriverebbero alla N-ω- metilserotonina la regolazione proprio di questi sistemi e hanno inoltre evidenziato effetti positivi dell’estratto di Cimicifuga sul tessuto osseo. Nonostante il meccanismo d’azione non sia ancora certo e siano necessari ulteriori studi, la comunità scientifica considera la Cimicifuga una pianta utile nel ridurre i sintomi climaterici, le vampate di calore, linsonnia e lansia.

Cimicifuga: differenza con gli isoflavoni della soia, precauzioni e modalità di utilizzo

La Cimicifuga si differenzia dagli isoflavoni della Soia, noti fitoestrogeni, per l’assenza di effetti estrogeno simili. L’attività estrogeno simile è infatti stata testata in numerosi studi che ne hanno evidenziato l’assenza.

Tale caratteristica permette l’utilizzo della Cimicifuga in donne con familiarità o storia di tumore al seno, per le quali l’utilizzo di ormoni, naturali o di sintesi, è controindicato.

Sono stati riscontrati alcuni casi di problematiche al fegato legate all’utilizzo della pianta, motivo per cui è necessaria una valutazione approfondita con il proprio medico per quanto riguarda l’assunzione di Cimicifuga nelle donne con problematiche epatiche.

Gli studi clinici che attestano l’efficacia e la sicurezza di utilizzo della Cimicifuga non hanno superato i 6 mesi, ragion per cui si consiglia di valutare sempre con il medico e il ginecologo il miglior approccio in caso di sintomi legati alla menopausa sulla base della storia clinica di ogni donna.

La Cimicifuga, generalmente, si trova in commercio come:

  • estratto secco singolo per il contrasto dei disturbi della menopausa
  • estratto in associazione con gli isoflavoni della soia, con uguale indicazione ma con il limite dell’azione estrogeno simile per alcune donne
  • estratto in associazione con altre piante (come Valeriana, Melissa, Passiflora o Rodiola), con la stessa indicazione ma con l’aggiunta di un’azione sinergica nel favorire il controllo del sonno, dell’ansia e dell’irritabilità
  • estratto in associazione con vitamine e minerali, carenti nella donna in menopausa (come la vitamina B6, il calcio e la vitamina D), in associazione o meno con le altre piante indicate

L’associazione dell’estratto di Cimicifuga con altre piante e nutrienti permette di realizzare delle formulazioni che “sfruttano” la sinergia di attività delle varie piante e che possono essere anche focalizzati sull’intensità del sintomo che maggiormente colpisce ogni singola donna, non solo vampate di calore e sudorazioni intense.

Cimicifuga: un alleato da Madre Natura

La Cimicifuga è una pianta indicata per favorire il contrasto dei sintomi della menopausa. In particolare, copre l’ampio spettro delle problematiche che si possono presentare nella maggior parte delle donne in questa delicata fase di cambiamento: dalle vampate di calore agli sbalzi d’umore, la Cimicifuga è un comprovato sostegno per le donne in menopausa, da secoli.

Un esempio di come la tradizione d’utilizzo trovi conferme nei risultati della ricerca scientifica. Una pianta che la Natura dona a tutte le donne, per affrontare con serenità un cambiamento importante nel loro lungo cammino di vita.

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